Una madre del Maryland, counselor professionista, accusata di aver annegato la figlia di 3 mesi. I dettagli di questa tragica vicenda.
In Maryland, una madre e counselor professionista, Mackenzie R. Colgan, 37 anni, è stata accusata di aver annegato la figlia, una bambina di soli 3 mesi nella vasca da bagno. L’episodio è avvenuto nella loro casa a Chevy Chase, un sobborgo di Washington D.C. La tragedia ha lasciato sgomento non solo la famiglia, ma l’intera comunità locale.
Secondo la Polizia della Contea di Montgomery, la vicenda è iniziata con una chiamata al 911 effettuata dalla stessa Colgan poco dopo mezzogiorno di domenica. La donna avrebbe confessato di aver ucciso la figlia, chiedendo aiuto immediato. I soccorsi hanno trovato la bambina priva di conoscenza e l’hanno trasportata in ospedale, dove è stata dichiarata morta.
L’inchiesta ha rivelato dettagli sconvolgenti: Colgan avrebbe preso la bambina dai familiari con la scusa di volerle fare un bagno. Dopo circa 20 minuti, è scesa al piano inferiore, annunciando al marito che la piccola era morta. Il padre, disperato, ha tentato manovre di rianimazione e ha ordinato alla moglie di chiamare i soccorsi.
Dinamica e confessione sulla figlia
Durante l’interrogatorio, avvenuto dopo l’arresto, Colgan avrebbe ammesso di aver pianificato l’omicidio. La donna ha dichiarato di essersi svegliata con l’intento di “mettere fine a tutto”, includendo l’idea di uccidere non solo i figli, ma anche il marito. Ha descritto nei dettagli come ha annegato la neonata, utilizzando una vaschetta più piccola posizionata all’interno della vasca da bagno.
Dopo l’omicidio, Colgan avrebbe pensato di togliersi la vita saltando da una finestra, ma ha cambiato idea all’ultimo momento. La donna è poi scesa al piano inferiore per raccontare al marito quanto accaduto.
Ora la madre è detenuta nella prigione della Contea di Montgomery con l’accusa di omicidio di primo grado. Prima della sua comparizione in tribunale, sarà sottoposta a una valutazione psichiatrica per determinare il suo stato mentale.
Un caso che solleva domande
Questa tragica vicenda pone interrogativi sulla salute mentale e sul supporto necessario per prevenire eventi simili. La combinazione di depressione post-partum e stress psicologico potrebbe aver avuto un ruolo determinante. Il caso mette in luce l’importanza di un intervento tempestivo per supportare le madri in difficoltà e salvaguardare il benessere delle famiglie.